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Tag: Sanità digitale

GREEN LEADERSHIP IN SANITÀ

La sostenibilità ambientale è oggi una delle grandi sfide che il sistema sociosanitario è chiamato ad affrontare. Strutture complesse, elevato consumo di risorse, produzione di rifiuti e processi ad alta intensità organizzativa rendono la sanità un ambito strategico per promuovere modelli di sviluppo più responsabili. In questo scenario, la green leadership assume un ruolo centrale: guidare il cambiamento sostenibile significa saper coniugare qualità delle cure, sicurezza, efficienza e attenzione all’impatto ambientale.

Essere leader “green” in sanità non significa solo introdurre soluzioni tecnologiche o adottare pratiche eco-friendly, ma soprattutto promuovere una cultura organizzativa orientata alla sostenibilità. Dirigenti, coordinatori e professionisti con responsabilità di gestione sono chiamati a integrare la dimensione ambientale nei processi decisionali, nella pianificazione dei servizi, nella gestione delle risorse e nel coinvolgimento dei team. La sostenibilità diventa così un valore condiviso, che orienta comportamenti quotidiani e strategie di medio-lungo periodo.

La green leadership si esprime anche nella capacità di leggere la complessità del contesto sociosanitario e di attivare cambiamenti progressivi e realistici: riduzione degli sprechi, uso consapevole delle risorse, gestione responsabile dei rifiuti sanitari, digitalizzazione dei processi, riprogettazione dei percorsi assistenziali in ottica di efficienza e sostenibilità. Tutti questi ambiti richiedono competenze manageriali, capacità di coordinamento e una visione sistemica del funzionamento delle organizzazioni sanitarie.

Nei Master in Healthcare, il tema della sostenibilità e della green leadership viene affrontato in modo trasversale, come parte integrante delle competenze necessarie per guidare i servizi del futuro. Formare leader capaci di integrare sostenibilità, innovazione e qualità assistenziale significa investire in un sistema sanitario più resiliente, attento alle persone, alle comunità e all’ambiente.

PROJECT MANAGEMENT PER LA SANITÀ

La sanità contemporanea è un ecosistema caratterizzato da continui cambiamenti: digitalizzazione, riorganizzazione dei servizi, nuove esigenze delle comunità e innovazioni tecnologiche richiedono capacità di gestione sempre più avanzate. In questo contesto, il project management rappresenta una competenza chiave per dirigenti, coordinatori e professionisti sanitari coinvolti nella progettazione e implementazione di servizi, processi e interventi complessi.

Gestire un progetto in ambito sanitario significa saper combinare visione strategica, metodologie strutturate e capacità organizzative, mantenendo sempre al centro la qualità dei servizi e la sicurezza del paziente. Per questo, conoscere e applicare strumenti di project management consente di affrontare con metodo iniziative come la riorganizzazione di un reparto, l’introduzione di nuove tecnologie, l’attivazione di percorsi assistenziali integrati o l’avvio di programmi formativi.

Tra gli strumenti più utilizzati emergono:

  • Analisi del contesto e degli stakeholder
  • Definizione degli obiettivi
  • Pianificazione delle attività
  • Strumenti digitali di scheduling
  • Risk management
  • Monitoraggio e valutazione

Nei Master in Healthcare questi temi vengono affrontati sia sul piano teorico sia attraverso esercitazioni pratiche e casi studio, fornendo agli studenti un approccio concreto e applicabile alla realtà dei servizi sociosanitari. L’obiettivo è formare professionisti in grado di guidare progetti complessi, lavorare in team multidisciplinari e promuovere innovazione all’interno delle organizzazioni. In un settore dove ogni cambiamento ha ricadute dirette sulle persone e sulle comunità, il project management si conferma un alleato strategico per rendere la trasformazione possibile, efficace e sostenibile.

PRIVACY E PROTEZIONE DEI DATI NEL CONTESTO SOCIOSANITARIO

La tutela della privacy nel settore sociosanitario è oggi uno dei temi più delicati e complessi per i professionisti che operano nella gestione dei servizi, nella presa in carico del paziente e nella continuità assistenziale tra ospedale e territorio. La crescente digitalizzazione dei processi ha portato con sé nuove opportunità ma anche nuove responsabilità.

In questo scenario, significa soprattutto assicurare dignità, fiducia e sicurezza alle persone assistite. I dati sanitari, infatti, sono tra le informazioni più sensibili e richiedono competenze avanzate in tema di governance, protocolli di accesso, misure di sicurezza e valutazione dei rischi. Questo approccio riguarda tutti gli operatori: dirigenti, coordinatori, professionisti sanitari, assistenti sociali e chiunque gestisca informazioni relative alla salute e al benessere delle persone. La tutela della privacy diventa così un elemento culturale, prima ancora che tecnico. Un aspetto fondamentale, spesso sottovalutato, riguarda la dimensione comunicativa. La privacy nel settore sociosanitario non è solo tecnologia e regolamenti: è anche gestione della relazione, delle informazioni condivise nei team multidisciplinari, del confine tra ciò che deve essere comunicato per garantire la continuità assistenziale e ciò che invece deve restare tutelato. La competenza più importante diventa quindi la consapevolezza professionale: saper riconoscere i rischi, applicare procedure corrette e comprendere l’impatto delle proprie decisioni sulla vita delle persone assistite.

Il tema della protezione dei dati è affrontato in modo trasversale in tutti i Master in Healthcare dell’Università di Parma. Attraverso docenze, casi studio ed esercitazioni pratiche, gli studenti acquisiscono competenze che li preparano a gestire in modo efficace privacy, sicurezza dei dati e governance delle informazioni nei servizi sanitari e sociosanitari.

DENTRO IL MASTER: NEGOZIAZIONE E GESTIONE DEL CONFLITTO

Nel lavoro nei servizi sociosanitari, e in particolare nei contesti dedicati alla prevenzione e al controllo del rischio infettivo, la capacità di gestire relazioni complesse è tanto importante quanto la competenza tecnico-scientifica. Per questo, all’interno del Master di II livello in Direzione/Coordinamento dei servizi di rischio infettivo correlato all’assistenza, una lezione è stata dedicata a un tema cruciale: la negoziazione come strumento per affrontare e trasformare i conflitti.

Il percorso formativo ha preso avvio da un’analisi delle dinamiche identitarie nei gruppi professionali: il senso di appartenenza, il valore emotivo attribuito al proprio ruolo e il modo in cui ci si definisce come parte di un gruppo influenzano profondamente atteggiamenti, comunicazione e comportamenti nelle organizzazioni sanitarie. Quando identità diverse entrano in contatto – o in collisione – emergono possibili strategie individuali e collettive: dalla fuga psicologica o fisica, alla disidentificazione dal gruppo, fino ai tentativi di rivalutazione o trasformazione della propria identità professionale. La lezione ha mostrato come il conflitto, lungi dall’essere un elemento da evitare, rappresenti un importante motore di crescita e innovazione. Anche i gruppi minoritari, grazie alla coerenza delle loro posizioni e alla capacità di dialogo, possono influenzare le maggioranze e favorire cambiamenti significativi.

La prospettiva proposta ai partecipanti è quella di vedere il conflitto non come un contrasto insuperabile, ma come uno spazio in cui interessi, valori ed emozioni possono essere esplorati in modo costruttivo. Attraverso esempi, esercitazioni e casi reali, è stato approfondito il ruolo della negoziazione quale processo comunicativo orientato alla ricerca di soluzioni condivise. Osservare, ascoltare, comprendere bisogni e interessi – propri e altrui – sono passaggi fondamentali per trasformare lo scontro in collaborazione. Nella gestione del rischio infettivo, dove professionisti diversi operano sotto pressione e con responsabilità elevate, questa competenza diventa essenziale per coordinare team, armonizzare obiettivi e sostenere decisioni efficaci. La lezione si inserisce nel più ampio percorso del Master, che dedica ampio spazio alle dinamiche organizzative e relazionali, consapevole che la qualità dei servizi sociosanitari dipende non solo dalle competenze tecniche, ma anche dalla capacità di cooperare, negoziare e guidare il cambiamento.

DENTRO IL MASTER: ENGAGEMENT DI FAMIGLIA E DI COMUNITÀ

La transizione verso una sanità sempre più territoriale richiede nuovi modelli di relazione, partecipazione e co-responsabilità. Nel percorso formativo del Master in Infermieristica di Famiglia e di Comunità e Assistenza Integrata per la Salute Collettiva, viene dedicato ampio spazio ai temi che stanno trasformando la sanità territoriale. Tra questi, una delle lezioni ha approfondito il ruolo dell’engagement di famiglia e di comunità come elemento chiave per una presa in carico più partecipata, efficace e vicina ai bisogni reali delle persone.

Al centro dell’attenzione: le competenze dell’infermiere di famiglia e comunità nel facilitare processi partecipativi, accompagnare le persone nella gestione consapevole della propria condizione e promuovere relazioni collaborative tra professionisti, caregiver, enti locali e realtà associative. È emersa con forza la necessità di spostare l’attenzione dalla “presa in carico del singolo” alla “presa in carico dei contesti di vita”, con interventi che integrano educazione alla salute, empowerment familiare, promozione del benessere e attivazione di risorse comunitarie. Particolare rilievo è stato dato alla co-progettazione dei percorsi assistenziali, alla comunicazione inclusiva e agli strumenti digitali che facilitano il coinvolgimento attivo delle persone. La lezione ha offerto ai partecipanti uno spazio di confronto ricco di casi reali, esperienze territoriali innovative e metodologie operative, confermando il ruolo dell’infermieristica di famiglia e comunità come pilastro della sanità del futuro: una sanità che ascolta, connette e genera valore insieme alle persone.

INTERNAZIONALIZZAZIONE E FORMAZIONE SANITARIA GLOBALE

In un mondo sempre più interconnesso, la formazione sanitaria non può che assumere una dimensione globale. Le sfide della salute contemporanea richiedono professionisti capaci di muoversi con competenza, sensibilità culturale e visione internazionale.

La mobilità accademica e la cooperazione tra università di diversi Paesi rappresentano strumenti strategici per la crescita di una comunità sanitaria mondiale basata su equità, solidarietà e innovazione. Partecipare a progetti di ricerca congiunti o tirocini all’estero significa ampliare le proprie prospettive, confrontarsi con modelli organizzativi differenti e imparare a gestire la complessità dei contesti sociosanitari globali.

Oggi le reti internazionali di formazione sanitaria favoriscono non solo la condivisione di conoscenze tecniche, ma anche lo sviluppo di soft skills interculturali, fondamentali per garantire una cura centrata sulla persona e rispettosa delle diversità. La global health education promuove così una nuova figura di professionista: capace di integrare sapere scientifico e consapevolezza sociale, leadership e cooperazione, responsabilità locale e visione planetaria.

In questa prospettiva, i Master in Healthcare dell’Università di Parma rappresentano un modello formativo pienamente inserito nel panorama internazionale. Attraverso partnership accademiche, attività di cooperazione universitaria, visiting professor e percorsi in lingua inglese, i Master offrono ai partecipanti la possibilità di vivere esperienze di apprendimento autenticamente globali.

Formarsi nei Master in Healthcare significa quindi entrare in una rete di professionisti, istituzioni e docenti che credono nella sanità come bene universale, costruendo giorno dopo giorno una cultura della cura capace di superare confini geografici e culturali.

BORSE DI STUDIO INPS PER I MASTER IN HEALTHCARE DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA: DOMANDE ENTRO IL 18 NOVEMBRE 2025

È online il bando INPS “Master Universitari Executive A.A. 2025/2026”, che offre borse di studio a livello nazionale.

Anche i Master in Healthcare dell’Università di Parma rientrano tra i percorsi formativi finanziabili, offrendo ai dipendenti pubblici un’importante opportunità per accedere alla formazione post-laurea con un sostegno economico dedicato. Il bando è rivolto ai dipendenti della Pubblica Amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Le domande devono essere presentate esclusivamente online tramite la piattaforma INPS entro le ore 12:00 del 18 novembre 2025. L’INPS pubblicherà la graduatoria nazionale il 19 dicembre 2025.

Le iscrizioni ai Master in Healthcare resteranno aperte fino al 30 gennaio 2026 (ore 12:00). Per tutti i dettagli e per accedere al testo completo del bando INPS è possibile consultare il seguente link.

Un’occasione preziosa per investire nella propria crescita professionale e accedere a percorsi formativi di eccellenza che uniscono innovazione, ricerca e sviluppo delle competenze nel settore sanitario.

FORMAZIONE, COOPERAZIONE E INTERNAZIONALITÀ: L’UNIVERSITÀ DI PARMA IN UN PROGETTO DI SVILUPPO CURRICULARE IN AREA SANITARIA

Si è recentemente concluso presso la Cattolic University of Rwanda e l’Institute of Applied Technology INES Rengheri un importante progetto di curriculum development che ha visto protagonista l’Università di Parma attraverso il CUCI – Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale e i Master in Healthcare. L’iniziativa, durata due settimane (una settimana in ciascuna realtà), è nata nell’ambito delle attività di cooperazione accademica promosse dal CUCI, ha rappresentato un significativo passo avanti nella costruzione di percorsi formativi condivisi e nella promozione della qualità dell’istruzione infermieristica a livello internazionale.

Il progetto ha coinvolto studenti, docenti e personale amministrativo della Faculty of Health Sciences della Cattolic University of Rwanda in attività di aggiornamento e co-progettazione curricolare per i corsi di Medical Surgical Nursing, Health Measurements e Nursing Research. I momenti di formazione, condotti dal Prof. Antonio Bonacaro e dal Dott. Mauro Parozzi, hanno favorito un intenso scambio di esperienze, metodologie didattiche e prospettive culturali, ponendo le basi per una collaborazione duratura tra le due istituzioni. L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto dei programmi internazionali ACHIEVE-IT e UNITAFRICA, sostenuti dal MIUR attraverso il Next Generation EU, che mirano a costruire ponti di conoscenza tra università europee e africane. Obiettivo comune: fare dell’istruzione superiore uno spazio di equità, innovazione e responsabilità globale. Il progetto in Rwanda ha messo in evidenza come la formazione sanitaria internazionale possa diventare strumento di crescita reciproca, capace di coniugare competenza accademica, impegno sociale e sensibilità interculturale. L’entusiasmo degli studenti, la collaborazione dei colleghi e l’accoglienza ricevuta hanno reso questa esperienza un esempio virtuoso di come la cooperazione universitaria possa tradursi in sviluppo sostenibile e valorizzazione del capitale umano locale.

Come sottolinea il Prof. Antonio Bonacaro, Responsabile dei Master in Healthcare dell’Università di Parma: “Questa esperienza dimostra che la cooperazione accademica non è solo scambio di conoscenze, ma incontro di persone, culture e visioni. Costruire insieme percorsi formativi internazionali significa contribuire alla crescita di una sanità globale più equa, competente e umana”.

NOTTE EUROPEA DELLE RICERCATRICI E DEI RICERCATORI 2025: I MASTER IN HEALTHCARE PROTAGONISTI CON ATTIVITÀ SU RIANIMAZIONE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Grande partecipazione e interesse hanno accompagnato la presenza dei Master in Healthcare Grande partecipazione e interesse hanno accompagnato la presenza dei Master in Healthcare dell’Università di Parma alla Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2025, svoltasi lo scorso 26 settembre. L’evento, promosso dall’Università di Parma con la collaborazione del Comune di Parma e di IMEM-CNR, ha trasformato la città in un laboratorio a cielo aperto, con attività, esperimenti e dimostrazioni pensate per avvicinare grandi e piccoli al mondo della ricerca scientifica.

Tra le iniziative organizzate dai Master in Healthcare, coordinate dal Prof. Antonio Bonacaro, si sono distinte due esperienze ad alto impatto educativo e divulgativo:

  • un laboratorio sull’intelligenza artificiale applicata ai contesti sanitari, a cura del Dott. Mauro Carozzi, che ha offerto ai partecipanti la possibilità di riflettere sulle potenzialità e sui limiti dell’IA nella pratica clinica e nella formazione;
  • una maratona di rianimazione cardiopolmonare (RCP), a cura della Dott.ssa Maria Bertuol, del dott. Pasquale Di Fronzo e del Dott. Mirko Zani, è stata un importante strumento di apprendimento per sensibilizzare alle tecniche di primo soccorso.

La maratona RCP ha suscitato grande curiosità e coinvolgimento: i partecipanti, guidati da esperti, hanno potuto cimentarsi nella pratica del massaggio cardiaco su manichini didattici, in uno scenario di simulazione di arresto cardiaco, dove si è potuto constatare l’importanza di un intervento tempestivo nelle situazioni di emergenza. 20 minuti, è stato il tempo più lungo di massaggio cardiaco senza interruzioni. Stando alle tempistiche medie di arrivo di un mezzo di soccorso, insieme abbiamo salvato una vita! Come raccontano gli organizzatori, “l’obiettivo principale era diffondere conoscenze di base sulla rianimazione e stimolare una maggiore consapevolezza sull’importanza di intervenire. Il riscontro è stato straordinario: un flusso costante di persone, entusiasmo e partecipazione attiva”.

L’esperienza ha messo in luce il ruolo cruciale della formazione sanitaria e della divulgazione scientifica nella costruzione di una cittadinanza consapevole e partecipe. Ancora una volta, i Master in Healthcare dell’Università di Parma confermano il proprio impegno nel promuovere la cultura della salute, l’innovazione e la responsabilità sociale attraverso esperienze formative aperte alla comunità.

MASTER IN HEALTHCARE DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA: UN ANNO ACCADEMICO ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE, DELLA CRESCITA E DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

L’anno accademico 2024–2025 si chiude con un bilancio estremamente positivo per i Master in Healthcare dell’Università di Parma. Un anno segnato da importanti traguardi formativi, riconoscimenti internazionali, occasioni di confronto scientifico e un forte impulso verso l’innovazione pedagogica e l’internazionalizzazione.

Il percorso aperto con l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico ha visto una straordinaria partecipazione di studenti, docenti e rappresentanti delle professioni sanitarie. Un momento simbolico che ha riaffermato la missione dei Master: formare professionisti altamente qualificati, capaci di rispondere alle sfide complesse del sistema salute attraverso un approccio interdisciplinare e globale.

Tra i momenti più significativi dell’anno, la prima cerimonia di proclamazione ufficiale dei diplomati dei Master in Healthcare, che ha rappresentato non solo una celebrazione, ma anche un importante riconoscimento del valore del percorso formativo intrapreso da professionisti sanitari provenienti da tutta Italia.

Nel corso dell’anno si sono moltiplicate le opportunità di sviluppo professionale e di confronto internazionale, grazie alla partecipazione attiva di ospiti di rilievo come la Prof.ssa Sharon Brownie Professore Oridinario in Scienze Infermieristiche presso la Swinburne University, Melbourne, Australia e la Prof.ssa Tais Vernaglia Direttrice della Scuola di Infermieristica “Alfredo Pinto”, Universidade Federal do Estado do Rio de Janeiro, Brasile (Università di São Paulo, Brasile), che hanno condotto workshop ad alto impatto formativo sui temi del global health leadership, dell’educazione sanitaria trasformativa e del patient engagement. La loro presenza ha ulteriormente consolidato il profilo internazionale dei Master.

Un ulteriore passo verso la formazione avanzata e l’internazionalizzazione è stato rappresentato dall’inserimento curriculare trasversale in tutti i Master di workshop in lingua inglese, per favorire lo sviluppo delle competenze comunicative in contesti clinici globalizzati e multiculturali, rafforzando così il posizionamento europeo e transnazionale dei percorsi formativi.

Nel segno dell’aggiornamento continuo del corpo docente, è stato attivato un corso di aggiornamento per tutor didattici, volto a garantire standard pedagogici di eccellenza e a diffondere metodi didattici innovativi fondati sulla simulazione, l’empatia e la centralità dello studente.

Ampio spazio è stato inoltre dedicato all’approfondimento teorico e applicativo della disciplina infermieristica, con eventi come la presentazione del libro sul modello infermieristico di Marisa Cantarelli, organizzata in collaborazione con Rede Unida e con la Associazione Nazionale degli Infermieri Brasiliani. L’iniziativa ha rappresentato un momento di riflessione su un modello teorico di riferimento per la pratica infermieristica italiana, ancora oggi di straordinaria attualità.

Tra le iniziative più rilevanti dell’anno si segnala anche l’attivazione del corso di perfezionamento e alta formazione in Infection Control Link Nurse (ICLN), in risposta alla crescente esigenza di formare professionisti sanitari con competenze specifiche nella prevenzione e gestione delle infezioni correlate all’assistenza. Il corso sta ricevendo grande apprezzamento in termini di espressione di interesse e si preannuncia essere di grande successo per le nutrita coorte di frequentatori.

In ambito scientifico, gli studenti, le studentesse e i tutor dei Master hanno partecipato da protagonisti al Congresso CEU 2025, portando contributi originali sui temi della leadership infermieristica, dell’educazione digitale e dell’innovazione nella formazione post-laurea.

A suggellare un anno già ricco di soddisfazioni, è stato conferito al Responsabile dei Master, Prof. Antonio Bonacaro, il prestigioso titolo di Fellow della European Transcultural Nursing Association (ETNA), riconoscimento che attesta l’impegno pluriennale nel promuovere la cura transculturale, la cooperazione interuniversitaria e lo sviluppo di progetti educativi internazionali.

Il 2024–2025 è stato dunque un anno che ha visto i Master in Healthcare dell’Università di Parma crescere in reputazione, qualità e apertura internazionale, consolidando il proprio ruolo come punto di riferimento per la formazione post-laurea in ambito sanitario.

Prof. Antonio Bonacaro, Responsabile dei Master in Healthcare, dichiara:

“Guardando al passato, non posso che esprimere gratitudine per la lungimiranza e la dedizione con cui il Prof. Leopoldo Sarli e la Dott.ssa Giovanna Artioli hanno contribuito alla creazione e allo sviluppo dei Master sin dalle loro origini. Il presente ci restituisce l’immagine di una comunità accademica vitale, internazionale, capace di innovare e rispondere alle sfide del sistema salute. Il futuro lo immaginiamo come un laboratorio di idee, aperto al mondo, dove la formazione diventa uno strumento di trasformazione sociale e professionale. È con questo spirito che ci prepariamo ad accogliere le nuove sfide del prossimo anno accademico. Colgo questa occasione per augurare buona estate a docenti, tutor, studenti e studentesse che con il loro incessante contribuiscono a rendere i Master percorsi di eccellenza”

Con uno sguardo al futuro, i Master si preparano ora ad affrontare il nuovo anno con rinnovato entusiasmo, visione strategica e spirito di innovazione, forti di una comunità coesa, dinamica e proiettata in chiave internazionale.

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