Vuoi saperne di più sul Corso di Alta Formazione in Infection Control Link Nurse (ICLN)?
Mercoledì 27 agosto 2025, dalle ore 18:00 alle 19:00, si terrà un webinar di presentazione aperto a tutti gli interessati.
Un’occasione unica per:
approfondire i contenuti del corso e gli obiettivi formativi;
chiarire dubbi sulle modalità di iscrizione, organizzazione e requisiti;
comprendere meglio il ruolo strategico dell’Infection Control Link Nurse, figura chiave nella prevenzione e gestione del rischio infettivo all’interno delle strutture sanitarie.
Interverranno:
Prof. Antonio Bonacaro, Presidente del Corso
Dott.ssa Maria Mongardi, membro del team dei Master in Healthcare dell’Università di Parma
Durante l’incontro sarà possibile porre domande e ricevere informazioni pratiche. Non perdere l’occasione di partecipare e scoprire se il percorso fa per te!
Clicca sul link per registrarti e accedere al webinar.
L’anno accademico 2024–2025 si chiude con un bilancio estremamente positivo per i Master in Healthcare dell’Università di Parma. Un anno segnato da importanti traguardi formativi, riconoscimenti internazionali, occasioni di confronto scientifico e un forte impulso verso l’innovazione pedagogica e l’internazionalizzazione.
Il percorso aperto con l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico ha visto una straordinaria partecipazione di studenti, docenti e rappresentanti delle professioni sanitarie. Un momento simbolico che ha riaffermato la missione dei Master: formare professionisti altamente qualificati, capaci di rispondere alle sfide complesse del sistema salute attraverso un approccio interdisciplinare e globale.
Tra i momenti più significativi dell’anno, la prima cerimonia di proclamazione ufficiale dei diplomati dei Master in Healthcare, che ha rappresentato non solo una celebrazione, ma anche un importante riconoscimento del valore del percorso formativo intrapreso da professionisti sanitari provenienti da tutta Italia.
Nel corso dell’anno si sono moltiplicate le opportunità di sviluppo professionale e di confronto internazionale, grazie alla partecipazione attiva di ospiti di rilievo come la Prof.ssa Sharon Brownie Professore Oridinario in Scienze Infermieristiche presso la Swinburne University, Melbourne, Australia e la Prof.ssa Tais Vernaglia Direttrice della Scuola di Infermieristica “Alfredo Pinto”, Universidade Federal do Estado do Rio de Janeiro, Brasile (Università di São Paulo, Brasile), che hanno condotto workshop ad alto impatto formativo sui temi del global health leadership, dell’educazione sanitaria trasformativa e del patient engagement. La loro presenza ha ulteriormente consolidato il profilo internazionale dei Master.
Un ulteriore passo verso la formazione avanzata e l’internazionalizzazione è stato rappresentato dall’inserimento curriculare trasversale in tutti i Master di workshop in lingua inglese, per favorire lo sviluppo delle competenze comunicative in contesti clinici globalizzati e multiculturali, rafforzando così il posizionamento europeo e transnazionale dei percorsi formativi.
Nel segno dell’aggiornamento continuo del corpo docente, è stato attivato un corso di aggiornamento per tutor didattici, volto a garantire standard pedagogici di eccellenza e a diffondere metodi didattici innovativi fondati sulla simulazione, l’empatia e la centralità dello studente.
Ampio spazio è stato inoltre dedicato all’approfondimento teorico e applicativo della disciplina infermieristica, con eventi come la presentazione del libro sul modello infermieristico di Marisa Cantarelli, organizzata in collaborazione con Rede Unida e con la Associazione Nazionale degli Infermieri Brasiliani. L’iniziativa ha rappresentato un momento di riflessione su un modello teorico di riferimento per la pratica infermieristica italiana, ancora oggi di straordinaria attualità.
Tra le iniziative più rilevanti dell’anno si segnala anche l’attivazione del corso di perfezionamento e alta formazione in Infection Control Link Nurse (ICLN), in risposta alla crescente esigenza di formare professionisti sanitari con competenze specifiche nella prevenzione e gestione delle infezioni correlate all’assistenza. Il corso sta ricevendo grande apprezzamento in termini di espressione di interesse e si preannuncia essere di grande successo per le nutrita coorte di frequentatori.
In ambito scientifico, gli studenti, le studentesse e i tutor dei Master hanno partecipato da protagonisti al Congresso CEU 2025, portando contributi originali sui temi della leadership infermieristica, dell’educazione digitale e dell’innovazione nella formazione post-laurea.
A suggellare un anno già ricco di soddisfazioni, è stato conferito al Responsabile dei Master, Prof. Antonio Bonacaro, il prestigioso titolo di Fellow della European Transcultural Nursing Association (ETNA), riconoscimento che attesta l’impegno pluriennale nel promuovere la cura transculturale, la cooperazione interuniversitaria e lo sviluppo di progetti educativi internazionali.
Il 2024–2025 è stato dunque un anno che ha visto i Master in Healthcare dell’Università di Parma crescere in reputazione, qualità e apertura internazionale, consolidando il proprio ruolo come punto di riferimento per la formazione post-laurea in ambito sanitario.
Prof. Antonio Bonacaro, Responsabile dei Master in Healthcare, dichiara:
“Guardando al passato, non posso che esprimere gratitudine per la lungimiranza e la dedizione con cui il Prof. Leopoldo Sarli e la Dott.ssa Giovanna Artioli hanno contribuito alla creazione e allo sviluppo dei Master sin dalle loro origini. Il presente ci restituisce l’immagine di una comunità accademica vitale, internazionale, capace di innovare e rispondere alle sfide del sistema salute. Il futuro lo immaginiamo come un laboratorio di idee, aperto al mondo, dove la formazione diventa uno strumento di trasformazione sociale e professionale. È con questo spirito che ci prepariamo ad accogliere le nuove sfide del prossimo anno accademico. Colgo questa occasione per augurare buona estate a docenti, tutor, studenti e studentesse che con il loro incessante contribuiscono a rendere i Master percorsi di eccellenza”
Con uno sguardo al futuro, i Master si preparano ora ad affrontare il nuovo anno con rinnovato entusiasmo, visione strategica e spirito di innovazione, forti di una comunità coesa, dinamica e proiettata in chiave internazionale.
In un sistema sanitario in continua evoluzione, caratterizzato da crescente complessità, innovazione tecnologica e trasformazioni organizzative, la formazione post-laurea rappresenta uno degli strumenti più efficaci per potenziare il percorso di carriera e rafforzare il proprio ruolo professionale.
Per chi lavora in sanità, investire in formazione non significa solo acquisire nuove conoscenze, ma costruire competenze spendibili, riconoscibili e strategiche per affrontare sfide sempre più articolate: dal coordinamento clinico alla gestione dei processi, dalla formazione dei colleghi alla promozione della qualità e della sicurezza delle cure.
I Master in Healthcare dell’Università di Parma nascono proprio per questo: potenziare il profilo professionale di chi opera sul campo, favorendo l’accesso a ruoli di maggiore responsabilità, l’ampliamento delle prospettive occupazionali e lo sviluppo di una leadership competente, etica e consapevole.
I Master offrono:
competenze cliniche avanzate e aggiornate;
strumenti manageriali per leggere e guidare i cambiamenti organizzativi;
soft skills per lavorare in team, comunicare con efficacia e gestire situazioni complesse;
capacità progettuali e di ricerca, indispensabili per contribuire all’innovazione dei servizi.
Inoltre, il forte legame con il mondo professionale, accademico e istituzionale garantisce ai partecipanti una formazione solida, attuale e orientata alle reali esigenze del settore sociosanitario.
Il lifelong learning – apprendimento permanente – è ormai parte integrante del profilo del professionista sanitario moderno. Si tratta di formarsi meglio, per agire con maggiore autonomia, visione e impatto. Chi frequenta i Master in Healthcare si dota di un nuovo set di strumenti per interpretare il presente e costruire il futuro: perché ogni professionista più forte, consapevole e preparato è anche un alleato in più per una sanità più giusta, efficace e sostenibile.
Negli attuali contesti sanitari – sempre più complessi, multidisciplinari e interconnessi – il modello tradizionale di leadership verticale mostra i suoi limiti. Le dinamiche di cura richiedono oggi processi decisionali agili, responsabilità condivise e un forte spirito di collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte. In questo scenario prende forma un approccio innovativo: la leadership distribuita.
Si tratta di un modello che valorizza il contributo di tutti i membri del team, riconoscendo competenze, esperienze e capacità trasversali. La leadership assume così una funzione collettiva, che si manifesta attraverso l’interazione tra i professionisti, il dialogo costruttivo, la co-decisione e il senso di responsabilità diffusa.
Nel contesto sanitario, questo approccio si traduce in:
migliore comunicazione tra professionisti;
più coinvolgimento nelle decisioni cliniche e organizzative;
maggiore flessibilità e adattamento alle situazioni complesse;
incremento del benessere lavorativo e della motivazione individuale.
In un’epoca segnata da innovazione rapida e crescente domanda di personalizzazione della cura, nessun singolo professionista può avere tutte le risposte. La leadership distribuita consente di attingere al potenziale dell’intero gruppo, creando reti di fiducia, favorendo la crescita reciproca e promuovendo una cultura dell’apprendimento continuo.
Questo modello è particolarmente efficace nei contesti in cui il lavoro d’équipe è fondamentale: dall’area critica alle cure domiciliari, dalla medicina di comunità alla gestione del rischio clinico. In tutti questi ambiti, la capacità di condividere la guida e di sostenere il contributo attivo di ciascuno è la chiave per migliorare la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti.
I Master in Healthcare dell’Università di Parma promuovono con convinzione questa visione evolutiva della leadership. All’interno dei percorsi formativi, grande attenzione è dedicata allo sviluppo delle soft skills, alla dinamica di gruppo e alla costruzione di team consapevoli. La leadership, in questo contesto, non è vista come una posizione, ma come una competenza diffusa, da coltivare e attivare in funzione dei bisogni collettivi.
Preparare i professionisti sanitari del futuro significa anche formarli a esercitare un ruolo attivo, collaborativo e responsabile nei propri contesti di lavoro, contribuendo alla costruzione di organizzazioni più orizzontali, inclusive e capaci di innovare. In sanità, oggi più che mai, la leadership è un gioco di squadra.
In un’epoca in cui la medicina è chiamata a rispondere a sfide sempre più complesse, la ricerca clinica rappresenta uno strumento imprescindibile per garantire qualità, efficacia e sicurezza nelle pratiche assistenziali.
La ricerca non è un ambito riservato a pochi specialisti: oggi, tutti i professionisti della salute sono chiamati a sviluppare competenze nella raccolta, nell’interpretazione e nell’utilizzo delle evidenze scientifiche. La capacità di interrogarsi su ciò che si fa, di analizzare i dati clinici, di confrontare approcci e misurare risultati è ciò che trasforma l’assistenza in un processo realmente dinamico, capace di migliorarsi costantemente. Fare ricerca significa coltivare una mentalità critica, capace di porre domande rilevanti a partire dall’esperienza clinica quotidiana. È in questa prospettiva che si inserisce la formazione promossa dai Master in Healthcare dell’Università di Parma, dove la ricerca clinica non è un’attività separata dalla pratica, ma uno strumento integrato di apprendimento e crescita professionale. Attraverso project work, lavori di tesi, laboratori metodologici e tutoraggio alla ricerca, gli studenti sono accompagnati in un percorso di sviluppo scientifico orientato alla pratica e alla soluzione di problemi reali.
Promuovere la ricerca significa anche favorire un cambiamento culturale nei contesti organizzativi: superare la ripetizione automatica delle procedure, valorizzare le buone pratiche, affrontare criticamente i limiti dei modelli esistenti. Una sanità fondata sulla ricerca è una sanità più equa, più trasparente e più efficace. In un sistema sociosanitario che aspira alla qualità, alla sicurezza e all’umanizzazione, i professionisti della salute non possono limitarsi ad applicare conoscenze: devono anche contribuire a generarle. Ecco perché i Master in Healthcare si impegnano a formare professionisti in grado di produrre sapere.
Conoscere i fondamenti della ricerca quantitativa e qualitativa, saper costruire un disegno di studio, leggere criticamente un articolo scientifico, utilizzare indicatori di esito e qualità, partecipare a network di ricerca: queste sono solo alcune delle competenze oggi richieste a chi opera nei contesti clinici, educativi e gestionali della sanità. Formarsi nella ricerca significa partecipare alla costruzione del sapere professionale, contribuire a migliorare le cure e – soprattutto – dare voce ai bisogni reali delle persone.
Nell’era della sanità digitale, il modo in cui comunichiamo con il paziente sta cambiando in modo profondo. Portali digitali, cartelle cliniche elettroniche, app per il monitoraggio dei sintomi e chatbot intelligenti stanno diventando strumenti quotidiani per la gestione dell’assistenza. Se da un lato queste innovazioni aumentano l’accessibilità, la tracciabilità e l’efficienza dei servizi, dall’altro pongono una domanda cruciale: come preservare la relazione umana nella comunicazione clinica?
Nonostante il crescente utilizzo delle tecnologie, l’ascolto attivo, la personalizzazione della cura e l’empatia restano al cuore della relazione professionista sanitario-paziente. La comunicazione in sanità non è mai un semplice scambio di informazioni: è un processo delicato, fatto di comprensione emotiva, fiducia e co-decisione. L’introduzione di strumenti digitali non può e non deve sostituire il contatto umano, ma deve piuttosto supportarlo e valorizzarlo.
Chatbot e assistenti virtuali possono fornire risposte rapide e orientare i pazienti, ma non riescono a leggere le sfumature emotive, a cogliere il non detto o a gestire la fragilità. I professionisti della salute devono quindi imparare a integrare questi strumenti nel proprio agire clinico, mantenendo la capacità di interpretare il contesto, personalizzare il linguaggio e accompagnare il paziente anche nei momenti di incertezza. In questo nuovo scenario, la digital literacy, ovvero la capacità di comprendere e usare le tecnologie in modo critico e responsabile, si affianca alle competenze relazionali come dimensione essenziale della professionalità sanitaria.
I Master in Healthcare dell’Università di Parma pongono grande attenzione a queste trasformazioni. L’obiettivo è preparare professionisti capaci di unire competenze tecnologiche ed empatia, consapevoli del fatto che ogni interazione – anche mediata da una piattaforma – è un’occasione per costruire alleanza, ascolto e cura. I futuri professionisti sanitari dovranno saper governare gli strumenti digitali, senza mai dimenticare che al centro di ogni cura c’è sempre una persona.
Durante la 10ª Conferenza Internazionale della European Transcultural Nursing Association (ETNA), recentemente tenutasi a Budapest, il Prof. Antonio Bonacaro – Associato in Scienze Infermieristiche presso l’Università di Parma e coordinatore dei Master in Healthcare – ha ricevuto la prestigiosa Fellowship ETNA, massimo riconoscimento conferito dall’associazione a personalità che si siano distinte per il loro contributo alla promozione della salute in chiave transculturale.
Il riconoscimento celebra un percorso accademico e scientifico costruito con coerenza e visione in oltre un decennio di attività internazionale, in cui il Prof. Bonacaro si è impegnato con passione nello sviluppo di modelli di assistenza sensibili alle diversità culturali, linguistiche e religiose. Un lavoro che ha trovato concretezza nella didattica, nella ricerca e nella progettazione di interventi formativi capaci di promuovere equità, inclusività e dialogo interculturale.
L’ETNA ha sottolineato il valore del contributo del Prof. Bonacaro, descrivendolo come esempio virtuoso di leadership infermieristica orientata alla giustizia sociale e alla costruzione di sistemi di cura realmente accessibili per tutte le comunità. In un’epoca in cui i sistemi sanitari sono sempre più interconnessi, la competenza transculturale emerge come uno dei pilastri fondamentali per garantire qualità, sicurezza e umanizzazione dell’assistenza.
Il riconoscimento si inserisce nel più ampio impegno dei Master in Healthcare dell’Università di Parma, che promuovono una formazione avanzata e sensibile alle sfide globali, ispirata proprio ai valori di apertura, rispetto e pluralismo. L’attenzione alla dimensione culturale dell’assistenza – integrata nei contenuti didattici dei Master – si traduce nella preparazione di professionisti capaci di agire con consapevolezza e responsabilità nei contesti multiculturali contemporanei.
“Ricevere questo riconoscimento da un’associazione importante come ETNA rappresenta per me non solo un grande onore, ma anche un forte incoraggiamento a proseguire con determinazione il mio impegno per una formazione infermieristica autenticamente interculturale, fondata sui valori del rispetto, del dialogo e della cura compassionevole” ha dichiarato il Prof. Antonio Bonacaro.
È online il bando di ammissione ai Master in Healthcare dell’Università di Parma per l’Anno Accademico 2025/2026. A partire dal 2 luglio 2025 sarà possibile iscriversi ai corsi di I e II livello progettati per rispondere alle sfide più attuali del sistema sociosanitario, con un’offerta formativa aggiornata, interdisciplinare e orientata all’innovazione.
Le iscrizioni resteranno aperte fino al 30 gennaio 2026.
I Master in Healthcare dell’Università di Parma rappresentano un punto di riferimento nella formazione avanzata dei professionisti della salute. I percorsi sono costruiti in stretta sinergia con il mondo clinico, accademico e istituzionale, e mirano a potenziare le competenze cliniche, organizzative, manageriali, educative e relazionali dei partecipanti.
Offerta formativa 2025/2026
Master di I livello:
Case/Care Management in ospedale e sul territorio per le professioni sanitarie
Cure palliative e terapia del dolore per professioni sanitarie
Infermieristica di famiglia e di comunità e assistenza integrata per la salute collettiva
Infermieristica in area critica
Management del rischio infettivo correlato all’assistenza sanitaria
Master di II livello:
Direzione/Coordinamento dei servizi di rischio infettivo correlato all’assistenza
Strategie formative in ambito sociale e sanitario; standard europei ed innovazione
I corsi sono pensati per favorire la conciliazione tra studio e lavoro, con una modalità didattica prevalentemente online con lezioni in streaming sincrono. Grande attenzione è dedicata alla personalizzazione del percorso attraverso tutoraggio, project work e tesi di ricerca.
I Master in Healthcare si confermano una realtà viva, inclusiva e in costante evoluzione, pronta a formare una nuova generazione di professionisti sanitari capaci di unire competenze tecniche e visione etica.
Con la crescente digitalizzazione del settore sanitario, la cybersecurity è diventata una priorità strategica. Cartelle cliniche elettroniche, sistemi di monitoraggio remoto, intelligenza artificiale e telemedicina migliorano l’efficienza e l’accessibilità dell’assistenza, ma espongono al contempo il sistema a nuovi rischi: attacchi informatici, violazioni della privacy, blocchi delle infrastrutture critiche.
Proteggere i dati sanitari significa tutelare non solo le informazioni personali, ma anche il diritto fondamentale alla salute. I dati clinici sono tra i più sensibili in assoluto: la loro perdita, alterazione o diffusione impropria può compromettere diagnosi, trattamenti e fiducia tra paziente e sistema di cura.
La cybersecurity in sanità richiede un approccio integrato e multidisciplinare, che unisca competenze tecnologiche, giuridiche, organizzative ed etiche. È fondamentale costruire una solida governance del dato, dotarsi di sistemi resilienti e aggiornati, prevedere piani di risposta agli incidenti e sensibilizzare tutti gli attori del sistema – dai vertici direzionali agli operatori clinici – sull’uso corretto e sicuro delle tecnologie.
La formazione gioca un ruolo chiave in questo processo: i professionisti della salute devono essere preparati ad agire con responsabilità anche nel mondo digitale. Questo significa acquisire competenze specifiche sulla gestione sicura delle informazioni, sulla protezione dei dispositivi e sull’adozione di comportamenti consapevoli. I Master in Healthcare dell’Università di Parma affrontano anche queste nuove sfide, proponendo un modello formativo aggiornato, che integra innovazione tecnologica e responsabilità etica. Perché prendersi cura della salute, oggi, significa anche difendere la sicurezza digitale dei sistemi e delle persone. In un’epoca in cui i dati diventano parte integrante della relazione di cura, investire in cybersecurity è investire nella qualità, nell’integrità e nella sostenibilità del sistema sanitario.
Negli ultimi anni, l’ambito della formazione sanitaria ha visto crescere l’interesse verso approcci educativi innovativi, tra cui la gamification, ovvero l’utilizzo di dinamiche proprie del gioco in contesti non ludici, come la didattica e il training clinico. Un approccio che unisce coinvolgimento attivo, motivazione e apprendimento esperienziale, contribuendo allo sviluppo di competenze fondamentali per i professionisti della salute.
L’impiego della gamification in sanità non si limita alla trasmissione di conoscenze, ma favorisce l’allenamento di abilità trasversali come il problem solving, il lavoro di squadra, la gestione dello stress, la rapidità decisionale e la comunicazione efficace. Grazie a scenari realistici e sfide da superare, gli studenti si trovano a confrontarsi con situazioni complesse che richiedono ragionamento critico e capacità di adattamento, in un contesto protetto e dinamico.
Questa metodologia può integrarsi efficacemente con le tecnologie emergenti, come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), che permettono una rappresentazione immersiva degli ambienti clinici e una simulazione altamente realistica delle pratiche assistenziali. I Master in Healthcare dell’Università di Parma si inseriscono pienamente in questa evoluzione, promuovendo un modello formativo che valorizza l’apprendimento esperienziale e interdisciplinare, con l’obiettivo di preparare professionisti sanitari non solo competenti dal punto di vista tecnico, ma anche capaci di affrontare scenari reali con autonomia, consapevolezza e spirito collaborativo.
Perché il gioco, in questo contesto, non è solo un mezzo… ma una strategia formativa di valore.